Vince il Brasile grande festa al Mondialito Antirazzista




Per capire il mondialito antirazzista bisogna raccontare due aneddoti, il primo riguarda il Maggiolo che si è aggiudicato la coppa Fair Play che per gli organizzatori e da sempre definito il premio più importante, non a caso anche il più grande come dimensioni. Quest'anno la coppa rappresentava un pallone racchiuso dentro il mondo. Ebbene ad aggiudicarselo è stata una comunità per minori il Maggiolo appunto formato da ragazzi provenienti da diverse parti del mondo (Afghanistan, Albania, Nigeria e Italia) nonostante questi ragazzi non fossero preparatissimi tecnicamente ci hanno messo anima e corpo nel torneo, alla prima partita sono usciti sorridenti nonostante il dieci a zero subito mentre nella seconda apparizione al loro unico goal contro la Romania (finita 1-10) festeggiavano come se fosse stata la vittoria della partita. Il goal realizzato da un quindicenne veniva applaudito da tutta la tribuna e alla fine il giocatore usciva dal campo portato in trionfo sulle spalle dai propri compagni di squadra con il pubblico in piedi a spellarsi le mani in un clima fantastico con gli stessi rumeni ad applaudire ed a chiedersi chi realmente avesse vinto. Durante le premiazioni uno dei ragazzi del centro ha dichiarato alzando la coppa “adesso ci sentiremo meno soli” in quel momento tutto il lavoro fatto sembrava leggero come una piuma.
Il secondo episodio a cui facevamo riferimento è avvenuto in finale, una partita combattutisima tra Brasile e Tunisia chiusa nei tempi regolamentari 3-3 e con la tensione agonistica che tutti si possono immaginare di fronte a circa duemila persone, ma nonostante la voglia di vincere la concentrazione e tutto il resto prima che iniziassero i supplementari due giocatori uno del Brasile e l'altro della Tunisia si sono abbracciati in mezzo al campo e insieme salutavano ed al tempo stesso ringraziavano tutta la gente che quella sera era li insieme a loro a festeggiare.

Sabato 4 luglio2009 rimarrà tra le date storiche del mondialito antirazzista Assata Shakur giunto alla sua ottava edizione, una serata indimenticabile con la piazza stracolma. Quanta gente c'era? Si sono chiesti in molti. Tanta da riempire gli spalti e formare tre file intorno al campo fate voi i conti. Eravamo una moltitudine e di tutti i colori come recitava lo striscione della coreografia (offerta dalla gelateria Martini) al fischio di inizio la piazza è letteralmente esplosa mille palloncini colorati si sono levati al cielo mentre il rosso dei fumogeni colorava gli spalti uno spettacolo che oramai non si vede più nei campi di calcio, la riappropriazione dello sport come evento popolare come quello che ci raccontano i nostri padri. Ma non solo la piazza è stata vissuta per tutta la durata del torneo in maniera diversa come luogo di appuntamento e di aggregazione questa è la città che vogliamo libera, in pace dove la gente possa confrontarsi non la città delle paure e delle ronde.

Alla fine a vinto il Brasile per 6 a 3 dopo i tempi supplementari con la Tunisia seconda e le Comunità Resistenti (grande sorpresa del torneo) che si piazzavano al terzo posto davanti alla Bolivia che oltre la quarta piazza si aggiudicava anche il premio torcida per i tifosi più attivi.
Al Peru' andava invece il premio Andrea Cesca in memoria del ragazzo scomparso due anni fa, e consegnato alla sorella di Carlos il ragazzo peruviano scomparso anch'egli recentemente.
Molto gradite le presenze di Carla Virili assessore provinciale all'immigrazione, che da sempre segue il torneo con attenzione da tifosa e Franco Brasili neo assessore allo sport del comune di Ancona che in un breve ma accorato intervento è riuscito a capire subito lo spirito della manifestazione. Grazie!

Nessun commento:

Posta un commento